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Sterilizzazione in odontoiatria: garanzia di sicurezza per pazienti e operatori

Scritto da Mocom | Nov 24, 2025 8:11:26 AM

 

Le corrette procedure di sterilizzazione costituiscono un pilastro del controllo delle infezioni nello studio odontoiatrico e rappresentano la principale difesa contro la contaminazione crociata. In un ambiente in cui si incontrano abitualmente sangue, saliva e altre sostanze potenzialmente infettive, i protocolli di sterilizzazione rigorosi non sono solo pratiche raccomandate, ma requisiti essenziali che proteggono sia i pazienti che gli operatori sanitari.

Rischi associati a una sterilizzazione inadeguata

Le procedure odontoiatriche comportano il contatto diretto tra strumenti con i liquidi biologici presenti all’interno del cavo orale, il sangue e la saliva, instaurando molteplici vie di trasmissione degli agenti patogeni. Senza un'adeguata sterilizzazione, gli strumenti dentali possono diventare vettori di infezioni virali e batteriche. Una sterilizzazione inadeguata può innescare diverse conseguenze, sia a carico dei pazienti che risultano esposti a diverse malattie, sia  per gli studi dentistici per tematiche legate a responsabilità civili e penali.

Procedure di ricondizionamento efficaci garantiscono che tutti gli strumenti dentali riutilizzabili siano, prima di un qualsiasi utilizzo sul paziente, completamente privi di microrganismi vitali, compresi batteri, virus, funghi e spore. Questo processo prevede diverse fasi, a partire da una pulizia accurata per rimuovere i detriti visibili e la materia organica, seguita dal confezionamento e dalla sterilizzazione con metodi convalidati, come quelli in autoclavi a vapore saturo.

Seguire il protocollo stabilito per garantire la conformità e la sicurezza

Un processo di ricondizionamento efficace richiede l'applicazione sistematica di protocolli basati su normative e linee guida riconosciute e su dispositivi validati. Il processo inizia dopo la raccolta dello strumento utilizzato effettuando una pulizia accurata servendosi di lavastrumenti automatici che, con l’azione meccanica di acqua in pressione o ultrasuoni, combinata a quella chimica esercitata dal detergente, rimuovono la componente organica, con particolare attenzione verso quella di natura proteica. Gli strumenti devono poi essere adeguatamente disinfettati; i termodisinfettori rappresentano una soluzione ideale per ottenere una solida disinfezione con costi operativi ridotti.
Gli strumenti disinfettati vengono in seguito confezionati in apposite buste ed inserite in autoclave per la sterilizzazione; al termine del processo sarà la busta a preservare la sterilità dello strumento. La sterilizzazione a vapore saturo rimane il metodo di riferimento per la maggior parte degli strumenti odontoiatrici; richiede temperature di 121°C per almeno 20 minuti o 134°C per almeno 3,5 minuti, a seconda delle caratteristiche del materiale introdotto in autoclave.

Con una gamma di apparecchiature ad alta tecnologia, rinomate per la loro efficienza e sostenibilità, Mocom offre un ampio ventaglio di soluzioni automatiche per coprire ciascuna delle principali fasi che costituiscono il protocollo di ricondizionamento degli strumenti odontoiatrici:

  1. RACCOLTA
  2. DISINFEZIONE
  3. LAVAGGIO
  4. RISCIACQUO
  5. ASCIUGATURA
  6. CONTROLLO E MANUTENZIONE
  7. CONFEZIONAMENTO
  8. STERILIZZAZIONE
  9. TRACCIABILITÀ
  10. STOCCAGGIO

In particolare, Tethys H10 Plus un unico dispositivo in grado di coprire le fasi di disinfezione, lavaggio, risciacquo e asciugatura, con un sistema 4 in 1. La gamma di autoclavi Mocom soddisfa invece tutte le esigenze e fornisce apparecchiature con diverse capacità di carico, mantenendo le stesse dimensioni esterne. La tracciabilità è gestita con il software dedicato MyTrace, sviluppato dall'azienda.

Conformità normativa e standard professionali

Gli studi odontoiatrici devono attenersi a molteplici quadri normativi, che coinvolgono enti e regolamenti ufficiali nella maggior parte dei paesi. Metodi convalidati, procedure documentate e tracciabilità rientrano in queste normative, insieme all'efficacia dei dispositivi utilizzati. La formazione regolare del personale contribuisce a garantire un'attuazione coerente dei protocolli di sterilizzazione.

Capire come maneggiare gli strumenti, riconoscere gli errori di processamento, manutenere le apparecchiature e documentare le procedure per garantire la qualità e la conformità normativa sono aspetti essenziali di un approccio professionale all'igiene nello studio dentistico.

L'importanza delle apparecchiature di sterilizzazione di ultima generazione

L'autoclave è il dispositivo al centro delle procedure di sterilizzazione. Mocom offre una gamma di modelli che garantiscono una sterilizzazione di alto livello. Recentemente ha rinnovato interamente la gamma con nuove autoclavi, in tutte le misure, con estetica modernizzata, ancora più affidabili, facili da usare grazie ai nuovi display e con tempi ciclo ancora più rapidi.  Sempre un punto di riferimento, il modello Supreme esegue 50 cicli con soli 5 litri di acqua di rubinetto, la prima autoclave a ciclo chiuso che riutilizza l'acqua attraverso uno specifico sistema di filtraggio interno che ricicla l'acqua per riutilizzarla nei cicli successivi. Minimi sprechi, minimi consumi, minimi costi. Oltre a garantire un tale grado di efficienza, significa anche abbandonare la necessità di stoccare l'acqua demineralizzata all’interno dello studio odontoiatrico.

Le procedure di sterilizzazione negli studi dentistici rappresentano una responsabilità fondamentale che va oltre la conformità normativa. Costituiscono un impegno a creare un ambiente sicuro sia per i pazienti che per il personale. Con la continua evoluzione delle procedure odontoiatriche e standard richiesti di qualità e igiene sempre più elevati, il mantenimento di livelli di sterilizzazione rigorosi è di vitale importanza e investire in attrezzature di sterilizzazione, formazione e sistemi di monitoraggio adeguati è ormai una necessità.